Piccolo Teatro Città di Ravenna

G.A.D. Gino Caprara & Laboratorio Italiano

Umberto Maioli


Umberto Maioli è più conosciuto ai ravennati come Euclide d'Bergamen, il soprannome con il quale era solito firmare i suoi scritti, nacque a Ravenna il 12 luglio 1878. Laureatosi in ingegneria, dotato di un intuito non comune, tentò di promuovere a Ravenna, fin dai primi del 900, l’istituzione di una biblioteca scientifica a beneficio di tutti gli studiosi delle nuove discipline.
Ebbe anche un’idea originale: imporre prima della demolizione di qualsiasi fabbricato, di scattare foto che ritraessero l’immobile per la creazione di un archivio storico-fotografico, ma non fu ascoltato.
Tipica figura della Ravenna ottocentesca, Maioli guardava il passato come fonte delle sue ispirazioni letterarie, ma era anche convinto che la vita dovesse dipanarsi nella dimensione del presente e, proprio per questo motivo, regalò ai suoi concittadini due realizzazioni pratiche di grande interesse: il primo motore che circolò per le strade di Ravenna e la prima vera sala cinematografica della città, “Sala Edison” (che poi diventerà la “Sala Italia”).
Frequentatore in via Cattaneo dell’officina meccanica d’e Muscardèn, che lo lasciava trafficare con i suoi strumenti in cambio di qualche lezione di matematica e di fisica, Maioli riuscì a realizzare presto il suo sogno di costruirsi un motore.
Il primo teatro dei suoi esperimenti fu la piazza Marsala e quando ritenne che la sua invenzione fosse pronta per il battesimo ufficiale, l’ingegnere decise di mostrare a tutti il frutto del suo lavoro attraverso la città alla volta di Classe. Purtroppo sulla rampa del Ponte Nuovo l’ingegnere dovette farsi trainare da un carretto, ma una volta raggiunta la vetta si lanciò a capofitto lungo la discesa e in una nuvola di polvere giunse a Classe, dove fece raffreddare la sua prodigiosa invenzione.
Ai primi del ‘900, invece, Maioli utilizzò alcuni immobili di sua proprietà in Via Cairoli per crearvi, insieme a Peppino Del Bianco che già aveva portato a Ravenna il primo spettacolo cinematografico, una sala cinematografica che venne inaugurata il 7 marzo 1908.
Dieci anni più tardi vi costruì anche la galleria, alzando il tetto con un dispositivo inventato dallo stesso Maioli. Alla galleria si accedeva attraverso una imponente scala a due rampe, ancora oggi visibile, che Maioli dichiarò di avere costruito “suggestionato” dallo scalone d’accesso all’Aula Magna della Biblioteca Classense.
Innamorato della sua Ravenna, ha lasciato diverse opere considerate oggi dei veri classici del genere. Ricordiamo “Piccolo cabotaggio per acque ravennati” “Quando noi nonni”, “La borga”, “Ravenna e le sue piccole memorie” e gli opuscoli “Palazzi, case e casate di Ravenna del passato” e “Ravenna ottocentesca”.
Scrisse anche poesie e, oltre a questa commedia dialettale, fu autore anche di altre opere teatrali in vernacolo: “Romagna, Ai temp d’Landòn” e Maridév burdell, maridév!”.
Stimato professionista, partecipò attivamente alla vita pubblica della città come consigliere comunale.
Morì all’ospedale di Ravenna il 17 novembre 1963.